Lartigue / Kertèsz - Maestri della fotografia moderna
C'è un'opportunità a Riccione: una mostra a mio avviso ben curata, anche se limitata dalle dimensioni degli spazi, che non consentono stampe di grande formato o un numero particolarmente elevato di fotografie.
Una mostra che è in grado di intrecciare i percorsi di 2 vite sovrapponibili a livello cronologico anche se differenti per estrazione sociale, vissuto e prospettive.
La produzione di Kertész e Lartigue rappresenta l'opera di due fotografi unici, accomunati, oltre che dalla contemporaneità, da una forte indipendenza, una ricerca costante e da una cristallizzazione nell'immaginario dei rispettivi repertori fotografici che vedono le immagini degli anni giovanili avere un peso specifico superiore e quasi schiacciante rispetto ai lavori della maturità, alla costruzione di album coerenti per tema e forma, alla messa in scena di vere e proprie "serie" fotografiche protoforma del moderno storytelling.
La mostra sfrutta in modo intelligente la frammentazione degli spazi di Villa Mussolini, creando assonanze, richiami, punti di rottura, apici. Ne nasce un discorso articolato, fatto di parentesi, incisi, dettagli e canti del cigno, che mantiene però uno sguardo sempre attento al contesto generale, agli eventi storici, alle cadute e alle rinascite. In una parola: la vita.
E c'è davvero tanta vita dentro ogni foto, declinata secondo le sensibilità dei due autori. Le loro differenze interiori e il vissuto emergono chiaramente nella peculiarità della forma, dentro la differenza della densità delle ombre, nell'alternanza di candori e mestizie, nel peso specifico del contenuto.
Il mio consiglio è dedicare del tempo alle singole foto, ma anche al modo in cui si legano o dialogano con quelle successive. Mettersi al centro della stanza e trovare il proprio filo conduttore della narrazione visiva.
Ho letto che Kertész e Lartigue si incontrarono solo due volte in tutta la loro vita.
E' necessario andare a Riccione per assistere al loro terzo incontro.
Il mio consiglio è dedicare del tempo alle singole foto, ma anche al modo in cui si legano o dialogano con quelle successive. Mettersi al centro della stanza e trovare il proprio filo conduttore della narrazione visiva.
Ho letto che Kertész e Lartigue si incontrarono solo due volte in tutta la loro vita.
E' necessario andare a Riccione per assistere al loro terzo incontro.