Carico

Oddio oddio! Sono carico come una molla, sono carico perchè mi carico. Sono carico perchè mi caricano. L’altra notte ho preso parte ad una caccia al rumeno. Non so se ne avete mai fatto parte. E’ un gioco di ruolo. C’è chi fa il giustiziere, c’è chi fa da calmiere, ci sono le vittime, i maghi, gli elfi, le sirene e i tritoni, gli unicorni, le lepri e i fuggiaschi. Diciamo che è un misto fra warhammer e l’olocausto. Il gioco consiste nel liberare 30 rumeni nudi, affamati, legati in un recinto grande come un campo da calcio. Nudi, affamati e legati. Loro. Nudi affamati legati. Devono scappare. Poi entrano 150 giustizieri con le divise antisommossa e con oggetti contundenti, permanenti, ficcati tra i denti. Vario tipo. Mazze, bastoni, chiodate, alabarde con le quali pestare a sangue le bestie. Questo gioco è molto in voga attualmente, se mancano dei rumeni ci si mette in mezzo altra feccia. Tutto fa massa. Fa massa come la corrente elettrica che scorre nelle vene della gente.

Sono carico sono carico. Sono carico perchè mi carico. Sono carico perchè mi caricano.

Parte la manovella infilata nel culo. Due tre quattro cinque giri e mi accendo come un vecchio aereo, come una vecchia automobile, m’accendo e spruzzo adrenalina cocaina seretonina e rabbia nel motore. M’accendo e sprizzo rabbia. M’accendo e schizzo sangue. Sono carico sono carico. Sono carico perchè mi carico. Sono carico perchè mi caricano. Accendo, sfoglio, vedo, leggo. Mi carico. Sicurezza. Voglio sicurezza. E allora metto in pericolo gli altri. Così sono sicuro. Perchè sono carico. Mi carico. Mi caricano. Voglio sicurezza, la mia parola d’ordine è sicurezza. Voglio il filo spinato alla porta e fossati coi coccodrilli, voglio la certezza della pena per l’ultimo stupratore, ladro, assassino, voglio la certezza della pena e mi accerto in quanto la pena la infliggo io. Sono carico, uccido. Sono carico. Ronda. Punitiva. Espulsione. Sono carico troppo carico. Devo sfogarmi. Sono carico voglio sesso. Con tre quattro cinque sei. Voglio sesso. Poi uccido. Uccido e faccio sesso. Sex and after I’ll kill. Sex. Kill. Sex. Kill. Sex. Kill. Vado a scuola. Uccido a scuola. Muoio a scuola. Sex. Kill. Sex. Kill. Holliwood. Voglio l’ Holliwood. Serate a tirar tardi all’Holliwood. Accompagnatrici. Gioco nell’Inter. Non gioco nell’Inter. E’ così importante l’Inter. Per molti si. Troppi si. Calcio. Mi manca il calcio. Osteoporosi. Sex. Soccer. Kill. Sex. Soccer. Kill. Lancetta. Orologio. Questo è l’orologio. E’ scattata l’ora. Anche per Biagi è scattata l’ora. Biagi. Ora. Morto Biagi. E ora??? Non è un dramma se muore. 87 anni. Una penna fantastica. Ma prima o poi anche la brava gente se ne va. 87 anni. E ora? Il problema non è che è morto Biagi. Lacrime di coccodrillo. Il problema è per chi rimane. Chi rimane? Nessuno rimane. Il problema non è un vecchio che se ne va. E’ “un giovane” che non arriva. Non arriva. Treni in ritardo. Prendo il treno. Arrivo in treno. Scendo dal treno. Muoio poco dopo il treno. E allora caccia. Caccia. Stagione venatoria. Ci mettono la bava alla bocca per credere che siamo impazziti. Ma non siamo impazziti. Solo una parte di noi è alienata. E l’altra repressa.

Non siamo pazzi. E questo post ne è la certezza. Uahahahahahahah!!!

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