Fotografie

2021 - LA METAFISICA DEI PIANETI

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I sassi sono piccoli pianeti? 
Direi di si. 
E se si guarda bene, fra le pieghe di un canyon, un cratere o una valle sembra quasi di scorgere una mappa che ci appartiene e appartiene all'universo. 
Quello della scoperta.







2021 - 1/125 DI ETTARO. MONTE SAN BARTOLO

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Ad intervalli di 2 anni in 2 anni prosegue la ricognizione del Monte San Bartolo che mostra progressivi segni di rinascita. Parecchi sono ancora gli alberi secchi che si elevano a monito dell'incendio, come lapidi che vengono progressivamente ricoperte dalla nuova vegetazione. 
Spuntano i nuovi alberi, poco più che esili bastoni che si flettono al vento mentre le pendici già sono fittamente coperte da cannuceti ed erba alta.
E poi c'è era quel sole, che copriva tutto con la sua coperta d'oro, c'era quel sole, quasi a testimoniare il matrimonio inscindibile fra la natura e la vita.  


2020 - LA MEMORIA DI CASTELNUOVO

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Sono da poco arrivato a Castelnuovo, paese spopolato sito nel territorio comunale di Auditore, quando incontro un signore di qualche anno più grande di me.
“Un tempo qui c’era gente, c'era 50 anni fa, ero piccolo e lì c’era l’osteria, qui le scuole, era un paese con tutto, 50 anni fa, c’era la posta, la bottega, il prete. Poi sono andati via tutti.” Ci salutiamo, lui se ne va con suo cane al guinzaglio e il fucile sulla spalla.
Dopo questo breve racconto imposto il diaframma della mia Nikon a 5.6, in mezzo c’è solo un punto ma è l’apertura che più si avvicina con le cifre a 50 (anni fa). Poi sfuoco misurando lo sfocato sempre alla stessa intensità tramite il telemetro digitale della fotocamera perché la memoria è sfuggente e col tempo abbandona i dettagli per strada, la memoria non descrive ma evoca. E racconta.

2020 - ISOLAMENTO

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Znòv (diciannove in dialetto romagnolo) fa parte del progetto collettivo "Iso-lamento" sviluppato dalla Compagnia del Luppolo: un collettivo di fotografi riminesi giunti allo sviluppo della quarta tematica. 

Quando iniziai a pensare alla serie di fotografie mi sentii in dovere di escludere il mero racconto della mia quotidianità, una quotidianità come tante altre che si sarebbe mischiata e dispersa dentro ad altre vite più preponderanti e sensibili della mia.
Mi ha interessato invece il rapporto con la realtà e la sua mutazione. 
La serie Iso-lamento prende forma dalle 2 fonti di reperimento della realtà che ci rimangono in sede di isolamento domestico. 
Il mondo esterno entra in contatto con noi attraverso due feritoie dalle quali è possibile spiare: la finestra e lo schermo. 
 Una visione, per forza di cose limitata, dall'ampiezza, dalla posizione e dal punto di vista che la finestra consente. Quella dello schermo è una visione mediata, non libera, è una visione che viene scelta dai padroni del palinsesto, dalla attualità, dai contenuti caricati e filtrati o semplicemente dai contenuti che riescono a raggiungerci.

2019 - PRADESE

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Fotografie a KM 0. 
Pradese raccoglie gli scatti nei dintorni di casa mia.
La serie nasce per la volontà di ricercare nei luoghi frequentati abitualmente un barlume di straordinarietà. E' un allenamento dello sguardo che deve stupirsi ad ogni passo, allenato dall'attenzione dei sensi, dal sentire un rumore, un odore, una vibrazione dello spazio. Pradese è una lotta contro l'assuefazione dell'costante, un allenamento di messa a fuoco e senso. 




2019 - 1/125 DI ETTARO. MONTE SAN BARTOLO

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Due anni dopo l'incendio che ha devastato il Monte San Bartolo nella provincia di Pesaro sono ritornato per verificare lo stato delle cose, di come la natura si stia curando e di come il verde abbia ripreso gli spazi neri ed arsi del dopo incendio. 
Le ferite sono ancora aperte ma la forza di una natura che si rinnova è percepibile.
Valutabile è anche la mano dell'uomo che tenta di puntellare le zone rese fragili dall'incendio, che tenta di rimediare in qualche modo allo sfregio che ha inferto con la sua disattenzione. 


2017 - RESPIRO

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La fotografia è una emanazione di me stesso. Con la fotocamera appoggiata al ventre scatto con un tempo di esposizione lungo, pari alla durata di un mio respiro. La foto si riempie di me, di una mia esigenza puramente esistenziale e la sua creazione richiama la mia. 
Fotografo i luoghi della mia memoria, i luoghi nei quali mio nonno mi fece crescere, i luoghi nei quali lui mi fotografò contribuendo a formare in me l'immagine di me stesso che ancora mi permane nella memoria.


2017 - FRATTURE

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E' una riflessione sul tempo o, in generale, sul passato. Ritornare in un luogo frequentato da ragazzo avendo legato a quel luogo parte degli anni ruggenti e ritrovarlo stravolto, divelto, fatiscente, tremendamente in rovina. Un po' come prendere coscienza del tempo che è passato, caricarselo sulle spalle, sentirne i dolori, l'impossibilità del ritorno. E' visitare la propria cristalleria insita nella giovinezza, dimenticarla, e poi rivisitarla dopo anni, accorgendosi solo allora del saccheggio operato dal tempo (sul proprio corpo, sui propri ricordi). E' li che nasce una frattura che scinde in più parti la soluzione di continuità della vita.

2017 - 1/125 DI ETTARO. MONTE SAN BARTOLO. 

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Dicono siano 125 gli ettari andati in fumo nell'incendio del San Bartolo. Per questo motivo a ricordo dell'evento Francesco Presepi, Giuliano Semprini (Gren Ouille) ed io abbiamo deciso di scattare durante questa uscita tutto ad 1/125. Una sorta di marchio, da tramandare nei dati EXIF delle nostre fotografie, come una memoria, un ricordo o semplicemente una preghiera.
Si avvertiva la sofferenza della terra, i segni forti, la fuliggine che si alzava ad ogni passo, l'odore acre del bosco andato in fumo. 



2016 - PIALLASSA PIOMBONI. L' ARGOMENTO NATURALE.


2016 - MANIFESTO

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La serie è nata dall'osservazione dei manifesti pubblicitari affissi per le vie della mia città, manifesti incollati uno sopra all'altro che grazie all'azione del tempo, si sfaldavano o si staccavano rivelando ciò che era dietro, a ritroso, a volte fino al muro. Collegai questa stratificazione cartacea alla stratificazione geologica, una sorta di traccia del tempo e della storia iscritta in quei manifesti più o meno recenti che rivedevano la luce dopo essere stati coperti da pubblicità più recenti, una traccia del tempo che raccontava quell'angolo di città. 
Scavando fra gli strati del colore che componevano la stampa ebbi come l'impressione di conoscere meglio ciò che avevo visto e fotografato. Infine ebbi la totale impressione di conoscere meglio quei luoghi e la città dove vivevo. Mi ritrovai con le immagini stravolte, totalmente "nuove".
Foto: Maestri Maurizio
Graffiature: Liverani Elisa


2016 - INVASIONI: SOFT POWER

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L'invasione è un mercanteggiare, uno scambio senza contrappesi, è l'influenza di chi detiene il potere attraverso l'inquinamento del linguaggio. Una invasione lessicale che scardina l'autarchia culturale. È la rappresentazione della forza che, subdola, si impadronisce del linguaggio, introduce elementi pressoché non traducibili che divengono di uso comune, insostituibile. 
Il potere viene offerto, ribadito, ripetuto, fissato nell'uso comune.




2016 - ATTENTO: DIO TI GUARDA

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Commedia all'Italiana sul timore di Dio.














2015 - VIA CRUCIS


2015 - WAR SOLDIERS

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Divenire soldati implica smettere di essere uomini? 
Questa serie di foto ha il sapore del reportage, non essendolo smaccatamente sul campo lo è concettualmente. I soldati, una soluzione senza distinzione, nella guerra. Ogni soldato potrebbe essere l'altro, come matricola, come numero impiegato allo scopo. Oggetto per il fine. 
Un reportage svela i connotati della "massa soldati" che paiono non aver, nell'accezione comune, una identità ma solo essere massa senza soluzione di discontinuita. "War. Reportage. " è il mio modo di dire basta alle omologazioni basate sugli interessi, è il mio modo, tramite lo svelamento della finzione, di riporre la luce sull'uomo.


2015 - LE COSE CHE VENGONO DAL MARE

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Progetto di Mobile Photography
Il dono dell'oggetto che smette di vagare nella fluidità dell'inafferrabile e viene rilasciato sulla spiaggia come metafora di una fotografia sempre a portata di mano che permette di trovare immagini in ogni dove, in ogni quando, in ogni luogo, sfruttando la dinamica del caso. Immagini restituite dalla fluidità della realtà sotto forma di piccoli doni grazie alla possibilità di fotografare praticamente sempre. Il mare che come flusso del reale annacqua gli oggetti che grazie al caso vengono restituiti sulla spiaggia e ritornano ad essere utilizzabili come gli scampoli di realtà fissati nell’immagine. 
Il passepartout rappresenta la fluidità del reale, l'inafferrabile, la massa del mare che ingloba gli oggetti. 
La foto dentro è il dono, l'oggetto lasciato sulla sabbia, il frammento del flusso del reale divenuto immagine percepibile.

2015 - KRISI

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"Krisi ė un rapporto con se stessi.
E' un ritrarsi nelle proprie difettosità incaricandole di svolgere il ruolo del medium rappresentativo della crisi esterna. Le rughe, i difetti della pelle, i denti storti, i segni dell' invecchiamento divengono così simbolo del disfacimento morale che è alla base di questi e riversano sul corpo e sulle sue crepe le debolezze dell'animo, l'inebetirsi delle coscienze che hanno reso possibile lo smarrimento che attanaglia trasversalmente generazioni di lavoratori ma soprattutto di uomini. La crisi ritratta per metafora è una crisi che svela la futilità dei valori materiali attraverso la materia (il corpo) che invecchia e deperisce. 

2015 - ADDOMINALI

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Una metafora. 
Una serie di fotografie che ha come scopo gettare uno sguardo critico ed ironico al mondo del virtuale e degli effetti sul reale. 
Davanti allo schermo facciamo l'amore, parliamo, fingiamo di bere una birra, ci informiamo, viaggiamo dentro a mondi fatti di fotografie e ricostruzioni 3D, emaniamo e riceviamo stimoli, condividiamo il reale nel virtuale affinchè appaia più reale. Grazie a questo nuovo modo di intendere il mondo, davanti allo schermo curo la mia persona: pratico sport. 


2015 - PORNO 2


2014 - PORNO

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E' la ridondanza che crea l'esplicito pornografico. 
Una serie di foto che hanno il compito di approcciare il tema.








2014 - CON-SEQUENZE

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Il paesaggio in movimento. 
Quando camminiamo facciamo scorrere la scena davanti a noi, ogni passo è un mutamento di scena anche piccolo, ma è un mutamento che porta a riflettere sullo scorrere del tempo e dello spazio. 
I frammenti che compongono la foto rappresentano questi passi: in avanti, indietro, in avvicinamento, in allontanamento, rappresentano la scena che scorre, che passa, frammenti che compongono il muoversi, il mutamento in una ricerca che tenta (ripeto: TENTA) di rompere la fissità dell'immagine. 

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